Più che una riunione di consiglio era un processo senza diritto di difesa. Angela Nonnis, l'ex sindaco di Oristano, era sola al centro del banco della giunta e fronteggiava gli attacchi più o meno violenti dei consiglieri. Sola ma salda, è rimasta in aula fino alla fine, ascoltando tutti gli interventi, dai più pacati a quelli più forti, spesso conditi d'una sottile volgarità. Nessuno le tolga le sue responsabilità: Angela Nonnis, in quanto sindaco, è responsabile dello sfascio cittadino e non adduca a vanto l'aver migliorato Oristano rispetto all'amministrazione Barberio, l'immobilismo impersonificato; è anche responsabile di una scelta che non può non sembrare opportunistica e che dai più non può venir capita: abbandonare una città per assumere un incarico meglio remunerato. Non l'avrà fatto per opportunismo, però può sembrare.
Angela Nonnis, ripetiamo, sarà pure la responsabile prima dello sfascio cittadino ma è stato indecoroso lo spettacolo offerto dai banchi del Pdl: attacchi violenti come a scaricare su di lei tutte le responsabilità, forse per far pensare alla gente che non sarebbe un errore votare Pdl alle prossime elezioni.
La mattinata ha inizio con l'intervento del sindaco, che presenta le dimissioni leggendo la lettera inviata alla stampa e al consiglio e poi parlando a braccio. Rivendica i risultati della giunta e poi attacca il gruppo del Pdl per non averla sostenuta, ma anzi aver messo i bastoni fra le ruote. Non ringrazia neanche la giunta. Rifiuta l'accusa di opportunismo, <
Non è il momento del dolore però, bisogna pensare al futuro: così l'intervento di Giuliano Uras sembra quasi un'autocandidatura a futuro sindaco di Oristano, con un atteggiamento da statista e finale appello a una <
L'unico intervento in favore della Nonnis è quello di Vincenza Mattu, di Oristano Città Nuova, secondo la quale l'azione innovatrice delal Nonnis è dell'assessore Ledda è stata fermata dalle <
Alberto Cauli sembra invece voler regolare dei conti interni al Pdl, dichiarandosi ancora orgogliosamente debitore ad AN della sua posizione. Cauli risponde anche alla critica che molti consiglieri hanno mosso alla Nonnis: <
Infine gli attacchi degli uomini del Pdl, ma a quelli dedicheremo un altro articolo, perché tanta ipocrisia merita una grande attenzione.
Così, intorno alle due si chiude il Consiglio Comunale, con Mario Musinu che ringrazia tutti nel generale disinteresse. Oristano non ha più sindaco, ormai è ufficiale: saremo nelle mani di un commissario governativo scelto da Cappellacci.
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