Se fossero una questione meramente tecnica ci sarebbe ben poco da discutere. Si aspetta la Valutazione d'Impatto Ambientale e si agisce di conseguenza. Si tratta di una semplice analisi costi-benefici, tecnica cardine della visione liberista dell'economia.
E' abbastanza immediato il paragone con la scelta dei governi europei di imporre l'austerità per uscire dalla crisi economica.
La classe dirigente neo-liberista, rappresentanta in tutti i partiti politici dell'arco costituzionale, si concentra sull'aspetto tecnico della crisi e di conseguenza come unica soluzione propone l'austerity e chissenefrega se molti restano indietro e vengono schiacciati dalla forza tremenda della crisi.
E' abbastanza immediato il paragone con la scelta dei governi europei di imporre l'austerità per uscire dalla crisi economica.
La classe dirigente neo-liberista, rappresentanta in tutti i partiti politici dell'arco costituzionale, si concentra sull'aspetto tecnico della crisi e di conseguenza come unica soluzione propone l'austerity e chissenefrega se molti restano indietro e vengono schiacciati dalla forza tremenda della crisi.
Se invece si privilegia l'aspetto politico del problema è abbastanza chiaro che non è più importante l'eventuale efficienza ed efficacia economica del progetto, quanto piuttosto la voce delle popolazioni coinvolte direttamente. Se per assurdo la TAV fosse realmente un progetto efficace ed efficiente -cosa che tra l'altro non è-, resterebbe comunque il fatto puramente politico che per realizzarla si dovrebbe andare contro la volontà di una comunità, violarne il diritto all'autodeterminazione.
Alcuni politici, tra cui il sindaco di Oristano Guido Tendas, hanno scelto di privilegiare l'aspetto tecnico della questione, ma non si rendono conto che la storia e la politica stanno dettando un altro tipo di agenda.
In questo momento in Italia la maggior parte delle lotte politiche in corso sono rivolte a contrastare progetti speculativi come la trasformazione dei cinema e dei teatri abbandonati in parcheggi o casinò o l'imposizione di grandi opere contro la volontà delle popolazioni. E' indubbio che molti di questi progetti speculativi se analizzati solo dal punto di vista tecnico risulterebbero fortemente auspicabili, ma gli uomini non sono numeri né sono solo fattori di produzione.
La Val di Susa che lotta contro la TAV, Niscemi che combatte il MUOS dell'esercito americano, Arborea che resiste alla Saras, Narbolia in guerra contro la speculazione agricola, Trastevere che difende il Cinema America dai parcheggi multipiano: questi territori fanno parte di un'unica nazione, quella delle comunità in lotta per difendere il proprio diritto all'autodeterminazione.
Questi conflitti esistono e piano piano riescono a mettersi in rete fra di loro e probabilmente sono l'unica speranza che abbiamo per cambiare questo mondo e buttare a mare il capitalismo e le diseguaglianze.
(D.P.)
Ma il Sindaco Tendas? Che fa, si astiene?
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