
Oristano ha voglia di cambiamento, giusto? siamo più che sicuri che questo sarà il leitmotiv che ci accompagnerà fino alle primarie e poi nella campagna elettorale.
Ogni candidato si proporrà come colui che saprà offrire più cambiamento ai cittadini (è facile immaginare che la qualità sarà lasciata in secondo piano), e i cittadini dovranno dunque scegliere su questa base. Si farà a gara a chi è più giovane, a chi ha meno peli sulle guance, a chi ha più capelli, a chi ha la lista civica col nome più strano, a chi è più alto, a chi è più basso. Se la situazione sarà questa, cioè senza nessuna prosettiva di cambiamento reale, allora ai cittadini non resterà che scegliere in base al classico meccanismo delle clientele e dell'abitudine.
Se però per un attimo volessimo immaginare una situazione diversa, con un candidato che proporrà realmente un cambiamento radicale di quella che è stata l'amministrazione di questa città da sempre? Se qualcuno decidesse che Oristano non ha bisogno né di mattoni, né di massoni, ma di verde pubblico, spazi sociali e cultura?
Questo quadretto idilliaco è invitante, ma c'è una condizione particolare per cui si verifichi. Chi governa non deve avere le mani sporche dagli ultimi due consigli comunali. Se a Oristano c'è effettivamente voglia di cambiamento sarebbe necessario organizzarsi per intercettare questa voglia a sinistra, o se vi fa tanto schifo il termine sceglietene un altro che indichi un rinnovato, diverso e più intenso, interesse per la cultura, per l'ecologia, per i servizi sociali a sostegno delle classi più deboli.
Ora, come si può fare tutto questo alleandosi con partiti come Udc, Fortza Paris, Mpa e Psd'Az? Seriamente, ci sembra anche difficile spiegare certe cose talmente sono lampanti.
Come si può portare avanti una politica di non ulteriore utilizzo del territorio, con partiti che vorrebbero l'edificabilità di ogni singolo lotto di terra da Cuccur'e Portu al Pontile?
Come si può costruire un turismo sostenibile con questi elementi qua?
Come si può creare una rete di servizi sociali più diffusi, più intensi con costoro?
Come si può fare cultura?
Non prendiamoci in giro, questi sono gli stessi che sono alleati del Pdl in regione e in provincia, e non basta un consiglio comunale all'opposizione per sciacquarsi la coscienza dall'inettitudine e l'inattività di anni ed anni.
dp
Nessun commento:
Posta un commento