Il Collettivo Studentesco
Antonio Gramsci era presente alla manifestazione studentesca del 22
Novembre a Cagliari per far sentire insieme a tutti gli studenti della
Sardegna il proprio dissenso verso le politiche di austerità e di
distruzione dello stato sociale portate avanti dal governo nazionale e
regionale.
Il nostro obiettivo era raggiungere il palazzo della regione, luogo simbolo nel quale si
rintana la nostra classe dirigente parassita e criminale, piena
responsabile, con le sue precise scelte politiche, della catastrofica
situazione sociale in cui versa la nostra terra.
Abbiamo trovato il
palazzo protetto da un cordone della polizia, e disarmati abbiamo
provato a raggiungere il Consiglio, ma le cariche violente e
indiscriminate ce lo hanno impedito. Non è vero, come riportato dalla
stampa, che le manganellate sono state la risposta alle bastonate degli
studenti. Nessuno di noi aveva caschi o oggetti atti ad offendere e le
aste (le bandiere non si sventolano da sole!) e gli ombrelli (pioveva!)
sono stati usati per difendersi dalla violenza della polizia.
Ci siamo trovati davanti una schiera di uomini frustrati che non
vedevano l'ora di sfogarsi, abbiamo visto celerini ridere mentre ci
manganellavano, li abbiamo visti picchiare talmente forte da mandarne
quattro in ospedale tra cui tre ragazze minorenni e un ragazzo che
nonostante fosse disteso a terra ha continuato a subire il pestaggio
della polizia.
Questa è l'unica risposta che la giunta
Cappellaci e il governo Letta riescono a dare agli studenti, ai
lavoratori e a chiunque faccia sentire la propria voce: botte e
repressione del dissenso.
Non ci stupiscono le menzogne
raccontate dall'informazione sarda che dipingono gli studenti come
facinorosi e violenti. Ormai siamo abituati alle fantasiose
ricostruzioni dei pennivendoli dell'Unione Sarda e ai servizi ridicoli e
patetici degli pseudogiornalisti di Videolina sempre alla mercé dei
padroni che garantiscono loro la sopravvivenza.
Ribadiamo la
nostra vicinanza e solidarietà ai compagni feriti e identificati dalla
polizia coi quali ci sentiamo profondamente complici e solidali!
Non saranno di certo i manganelli a fermarci, ben altro siamo abituati a subire ogni giorno!
NON UN PASSO INDIETRO!
Collettivo Studentesco Antonio Gramsci - Oristano
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