VIDEOSORVEGLIANZA A ORISTANO

articolo del 15 marzo 2012

VANDALISMO: NON TELECAMERE MA SPAZI SOCIALI

VANDALISMO: NON TELECAMERE MA SPAZI SOCIALIIn ogni caso una risposta dell'amministrazione per fermare sul nascere questa situazione è necessaria: il commissario Ghiani ha scelto un sistema centralizzato di videosorveglianza. Non discutiamo in questo momento l'opportunità della scelta, ricordiamo solo che a elezioni imminenti sarebbe meglio che questa decisione fosse presa da un sindaco eletto dai cittadini.
Per ora ci accontentiamo di contestare proprio l'idea che un sistema di videosorveglianza possa risolvere la situazione. Il vandalismo nasce dal malessere sociale, nasce dalla noia dei ragazzini oristanesi che non hanno niente da fare appena usciti da scuola. Pensate che 20 telecamere possano risolvere questa situazione? Sarebbe alquanto sciocco, perdonate la presunzione.

La gara d'appalto ha una base di 180 000 euro, non possiamo immaginare quanto si spenderà in realtà, ma non si tratterà certo di briciole per un piccolo comune stritolato come gli altri dal patto di stabilità.

E se quei 180 mila euro fossero spesi per costruire centri di aggregazione e spazi sociali? Il problema allora sarebbe risolto alla base. I giovani troverebbero nella socialità e nell'aggregazione una valvola di sfogo.

Cari oristanesi, rendetevi conto che questi vandali non sono dei criminali forestieri, sono i vostri figli che marciscono nella noia in cui sono stati relegati da decenni di politica basata esclusivamente su clientele e favori. La repressione non ha senso, acuisce soltanto il problema. E' necessario impegnarsi sul fronte della creazione di spazi di aggregazione.


(D.P.)


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articolo del 13 marzo 2012

BIG BROTHER? NO, ORISTANO

BIG BROTHER? NO, ORISTANO

Apprendiamo dai giornali locali una amara 

notizia. Si è deciso infatti di portare avanti il progetto per l'installazione di un sistema di videosorveglianza nelle strade del centro storico, per cercare di garantire un maggiore controllo del centro.
Il progetto, che prevede l'installazione di 20 telecamere [Piazza Indipendenza angolo Via Cagliari, Piazza Mannu angolo Via Crispi, Piazza Mannu (scuola), Scuola media Arst, Via Vittorio Emanuele, Via Duomo, Via Duomo (Cattedrale), Piazza Eleonora (uffici comunali), Via San Francesco, Piazza Martini, Piazza Corrias, Corso Umberto (Provincia), Piazza Roma ang. Via De Castro, Piazza Roma angolo Via Garibaldi, Piazza Roma, Piazza Roma angolo Via Contini, Via Parpaglia (teatro) e Via Garibaldi (Chiesa Santa Chiara)], dovrebbe essere concluso entro l'estate. L'importo a base d'asta è fissato in 180 mila euro.
Sarebbe il caso di porsi qualche interrogativo. Oristano infatti, secondo la recente classifica del Sole 24 Ore, è giudicata la città più vivibile di tutto lo stivale, con tassi di criminalità bassissimi, quasi inesistenti.



Inoltre, nell'ottica di una città che vuole ripartire, e lo vuole fare occupandosi in particolare dei più giovani, dei più deboli, e dell'integrazione sociale, non sarebbe più proficuo impiegare i tanti soldi che verrebbero spesi in questo progetto, per la creazione di centri di   aggregazione, spazi sociali, e iniziative, che distraggano i giovani, o i più deboli dalla microcriminalità, dal vandalismo, e dalla monotonia della vita Oristanese?
I problemi vanno esplorati e risolti alla radice. 





(D.S.)

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articolo del 21 maggio 2009




TELECAMERE A ORISTANO? NON SCHERZIAMO!




Apprendiamo da L’Unione Sarda di ieri, sabato 20 giugno, della possibilità sempre più concreta di installare “un sistema di videosorveglianza nelle strade del centro storico cittadino per controllare le piazze e prevenire episodi di vandalismo e microciminalità”.
In passato si era già parlato della possibile disposizione di diverse telecamere in città ma l’assenza di risorse economiche aveva fatto passare l’idea in secondo piano, tornata in auge alcuni giorni fa durante il comitato prov.le per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il tutto nonostante non ci siano ancora i soldi necessari (sic!)!....“ il Comune si sta impegnando per reperire le risorse necessarie” fa sapere L’Unione Sarda.



Crediamo sia ora di finirla col creare insicurezze che non ci sono, creare paure inesistenti, anche se comprendiamo benissimo come giocare con la paura significa maggiori consensi, maggiori voti alle tornate elettorali.
Ma siamo sicuri che la nostra sicurezza è sancita dall’evitare che dei ragazzi scrivano sui muri o compiano atti di chissà quale vandalismo o microcriminalità? Certo bisogna contrastare tali atti, bisogna prevenirli, ma non si prevengono con le telecamere, e quindi, in un certo senso con la repressione, ma bensì creando le condizioni adatte grazie le quali questi ragazzi non si ritrovino più a compiere tali gesti.
I fondi da destinare alle telecamere, destinali ad attività ludiche, a intrattenimenti notturni alternativi al classico sabato notte oristanese in cui i ragazzi si sbattono da una discoteca all’altra (ormai luogo di smercio di ogni tipo di droga). Dedicali alla creazione di luoghi in cui i writer possano dare sfogo alla loro fantasia artistica in modo legale, incentivando lo sport popolare e sociale.
Non vuoi fare ciò? Impegnati, allora, a “reperire le risorse necessarie” per la sicurezza, ma quella vera! La sicurezza alla casa, a un’abitazione degna, e penso agli abitanti di Torangius dove si trovano diverse famiglie, anche di 4 persone, costrette a vivere in 45mq, in edifici spesso con impianti non a norma, infiltrazioni di acqua dalle pareti…denunce che vengono continuamente ignorate da chi di dovere. Penso alle abitazioni della zona Stazione assimilabili (almeno dall’esterno) a quelle delle periferie degradate delle grandi città, alle quali un occhio di riguardo non farebbe male.

È veramente necessario spendere ingenti somme di denaro per maggiore “sicurezza” a Oristano? Non scherziamo su!






(M.C.) 

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