Ho visto l’altro giorno sventolare bandiere leghiste nell’area chic della costa sarda. Maroni che parlava di sicurezza in mezzo a una folla di sardi e non, vacanzieri arrivati a godersi i 40 gradi sardi; politici che ci stanno bene. Mi sono stupito a vedere sventolare un drappo verde in questa terra. I signori nordisti, che d’estate si spogliano del loro fazzoletto parlamentare, volevano più sicurezza, qui in Sardegna,d’estate, dove vengono a fare le vacanze. Mi pare giusto no?
Il paradosso di questa forza è il consenso politico che riesce ad avere e il territorio nel quale si sta presentando. Noi, disprezzato Sud mangia-risorse, diventiamo in certi momenti sede di propagande abbronzate, slogan riscaldati dall’estate, tra i fashion clubs smeraldini. Non ci aiuterà il nostro presidente, prostrato di fronte ai miliardari che vengono a salutarci ogni anno. Sparite le servitù militari, dobbiamo ancora liberarci di quelle culturali.
Non vorrei destare preoccupazioni, ma questi proclami lanciati su territorio nazionale, al grido di più sicurezza e meno immigrati, mi fanno venire qualche sospetto. E mentre ci lasciamo ingabbiare i salari, lasciamoli parlare. Il vento antirazzista non tarderà a spazzarli via.
A.C - La Furia Rossa
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