
ORISTANO. Invasione di topi nel carcere di Piazza Mannu. L'allarme lo lancia il consigliere provinciale Pd Battista Ghisu. «Da una settimana detenuti, agenti di Polizia penitenziaria, personale amministrativo sono esposti ai pericoli di malattie infettive dovute alla presenza di topi provenienti dalle fogne cittadine. La Direzione del carcere già dalla scorsa settimana ha inviato una comunicazione alla Provincia, alla Asl e per conoscenza anche al Prefetto per risolvere questa emergenza. Emergenza nata con la chiusura del servizio di derattizzazione da parte della Provincia di Oristano, che ha dovuto prendere atto, in accordo con le altre Province sarde, delle nuove normative del ministero del Lavoro, e della Salute che assegnano la competenza per gli interventi di derattizzazione in capo all'assessorato regionale alla Sanità attraverso le Asl competenti per territorio». Ghiuso ha già parlato dell'emergenza con l'assessore provinciale all'Ambiente, il quale lo ha informato che la Provincia ha chiuso il servizio dal 1 maggio 2011 a seguito anche della comunicazione della Regione, che il 18 gennaio 2011, ha scritto che la Provincia «in assenza di una modifica delle competenze e delle relative risorse, non potranno essere effettuati interventi di derattizzazione», e che «gli interventi di derattizzazione, configurandosi esso quale argomento attinente operazioni di natura espressamente igienico-sanitaria e di contrasto alla diffusione di gravi patologie di tipo infettivo, la competenza ricade tra quelle in capo all'assessorato regionale alla Sanità». Di contro la Asl ha risposto alla Provincia alla Asl compete la vigilanza igienica e che la derattizzazione «non risulta pertanto tra le attività istituzionali delle Aziende sanitarie. «Il rimpallo delle responsabilità e delle competenze in quadro normativo abbastanza ingarbugliato sta causando un notevole disservizio - dice Ghisu - che va risolto nel più breve tempo possibile perché il carcere di Oristano non può esser evacuato come una scuola o un qualunque Ufficio Pubblico. All'interno del carcere ci sono 97 detenuti, 109 addetti tra ufficiali e agenti della Polizia Penitenziaria e 20 impiegati del servizio amministrativo che vanno tutelati. Qui si deve intervenire e questa emergenza deve essere risolta per evitare il diffondersi di malattie infettive. Nella mattinata nella guardiola è stato catturato un topo di 18 centimetri e ce ne sono tantissimi liberi di circolare nelle celle, negli uffici e nei diversi reparti. È inammissibile che il carcere debba essere lasciato in queste condizioni e non possono restare inascoltate le giuste proteste della Direzione del carcere che chiede aiuto alle autorità preposte a difesa dei diritti alla salute dei detenuti e del personale che ci lavora. Come consigliere del Partito democratico mi sono fatto carico subito del problema gravissimo e insieme ai miei colleghi del Gruppo Roberto Scema, Mario Tendas, Francesco Federico e Giangavino Buttu abbiamo deciso di denunciare questa gravissima situazione di inciviltà. Stamattina ne ho interessato l'assessore provinciale all'Ambiente Emanuele Cera. Il Pd presenterà un'interpellanza urgente in consiglio provinciale affinché l'Ente si faccia carico del problema, considerato che a seguito della rimozione di tutte le esche da parte della Provincia nelle diverse zone a rischio degli 88 Comuni, sono ormai numerose le segnalazioni di invasione di topi, in scuole, uffici, luoghi pubblici che mettono a rischio la salute con il diffondersi di malattie infettive»
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