lunedì 9 gennaio 2012

ECCO LA LETTERA INVIATA DALLA DOCENTE MADDALENA CALVISI AL DIRIGENTE DELL'ATZENI.

RICORDIAMO CHE LA DOCENTE STA OCCUPANDO IL GIARDINO DELL'ISTITUTO SERGIO ATZENI PER RIVENDICARE IL PAGAMENTO DELLO STIPENDIO ARRETRATO DA OTTOBRE

Oristano, 9 gennaio 2012


Spettabile Dirigente dell’Istituto Tecnico “S. Atzeni”,


Avrei voluto scriverle solo per inviarle i miei migliori auguri per l’anno appena iniziato, e invece eccomi qui a informarla della situazione infelice in cui mi trovo a causa del mancato pagamento del servizio svolto in questa scuola come supplente di Lingua Francese dal mese di ottobre scorso.
Dopo attenta riflessione, in seguito alla chiusura dei conti di fine anno, sono giunta ad una amarissima conclusione: non ho più disponibilità di fondi per poter portare a termine l’incarico lavorativo che mi è stato assegnato.
Mi rimangono quindi due possibilità: rinunciare definitivamente all’espletamento del servizio oppure ridurre le spese di trasporto necessarie per raggiungere la sede di lavoro.
Se dovessi optare per la prima soluzione diventerei comunque complice di un sistema gravemente malato che ha ridotto i lavoratori della scuola, soprattutto i precari, ad uno stato di schiavitù eterno per il quale sembra non esserci via di uscita, o meglio non c’è volontà di proporvi serie soluzioni da parte delle forze politiche e sociali. In questo modo rinuncerei anche a denunciare le inammissibili anomalie su cui si basano i contratti individuali di lavoro che tutelano sempre più il datore scavalcando vergognosamente quelli che sono i diritti fondamentali del lavoratore. Se dovessi infatti risolvere il mio contratto di lavoro, il silenzio e l’oblio saranno i veri protagonisti di questa assurda vicenda, e a questa scuola basterebbe scorrere la graduatoria per trovare un altro supplente da spolpare al quale si dirà (scrivendolo nel contratto) che la retribuzione sarà possibile non appena la scuola sarà dotata dei fondi necessari dall’organo competente per la liquidazione degli stipendi.
Sento invece la necessità di non aderire e di oppormi con forza a questo marciume cronico dove il pesce grande sbrana il pesce piccolo e dove tutti stanno a guardare assuefati dall’indifferenza.
Sceglierò invece la seconda soluzione, quella a “KM 0” ,che mi permetterà di continuare a svolgere il mio lavoro con l’entusiasmo e la volontà che mi hanno contraddistinto in tutti questi anni mettendo a disposizione della Scuola Statale Italiana le mie conoscenze e abilità per le quali ho investito ingenti capitali quantificabili non solo a livello materiale.
Al termine delle lezioni odierne, naturalmente previo suo consenso, sistemerò la tenda da campeggio nel piazzale antistante la scuola e questa sarà la mia unica dimora fino a quando l’organo competente deciderà di darmi ciò che mi spetta di diritto. In questo modo potrò, non solo far fronte al disagio economico in cui mi trovo, ma inizierò una battaglia personale per diventare cittadina di uno Stato Civile che si basa sul Lavoro e interrompere lo stato di sudditanza a cui ci stiamo tutti dolorosamente abituando.

Nella speranza di sentire forte la sua solidarietà, quella dei colleghi e degli studenti tutti le porgo cordiali saluti e l’augurio di un sereno anno nuovo.


Maddalena Calvisi

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