
Si profila l'ipotesi di un blocco delle primarie, per consentire all'Udc di presentare un suo candidato. Per ora, a livello politico, si registra solo la reazione indignata di Stefano Figus, segretario provinciale dell'Idv, espressa in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook.
E' il terzo articolo che pubblichiamo sulla questione primarie, e per la terza volta il problema trattato, un po' più indirettamente, è quello delle alleanze.
Uno degli effetti più probabili sarà quello di allargare il divario fra elettori e partiti che, sebbene in misura ridotta, è presente anche a livello locale. Infatti i cittadini stanno in una situazione di limbo: non c'è campagna elettorale, visto che i giochi non sono ancora fatti, ed è dunque difficile iniziare a farsi un'idea riguardo ai candidati; contemporaneamente negli elettori aumenta la sensazione di distacco da quelle che appaiono macchinazioni da prima repubblica, dalla partita a scacchi che coinvolge Pd e Udc, ma lascia esclusi tutti gli altri.
Se le primarie venissero bloccate e si lasciasse la possibilità all'Udc di presentare un candidato, tanto varrebbe risparmiare tempo e candidare direttamente quest'ultimo. Un Pd che si presenta con 4 candidati (manca Gianni Sanna, ritiratosi il 24 gennaio) avrebbe delle serie difficoltà ad affrontare un'Udc compatta, intorno ad un unico candidato. Questo discorso vale ancora di più per Idv e NoiOr. Per quanto riguarda i partiti a sinistra del Pd (Rifondazione, Sel e Psi) non è invece detto che siano disposti ad aderire a una coalizione che comprende anche i partiti del centro, ma in ogni caso potrebbero guadagnare qualcosa a causa della dispersione dei voti cristiano-moderati. E' certo vero che gli elettori del centro hanno meno incentivi ideologici, se così vogliamo chiamarli, a partecipare alle primarie, ma d'altra parte il partito potrebbe riuscire a mobilitarli adeguatamente.
Insomma, se lo scenario si evolve in questa maniera ci sono delle buone probabilità che il candidato della coalizione di "centro-centrosinistra" sia dell'Udc. Contestualmente, parte dell'elettorato di sinistra meno politicizzato potrebbe allontanarsi e non partecipare al voto, "nauseato" dai ragionamenti di quello che qualunquisticamente possiamo definire il teatrino della politica.
Il rischio è che la coalizione, che comunque sarebbe la favorità alle comunali, si sistemi in consiglio comunale con un grosso sbilanciamento in favore dell'Udc.
Come si può sventolare la bandiera del cambiamento con questi possibili scenari futuri?
dp
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