Viviamo nell'epoca post-ideologica. Questa situazione determina numerosi effetti: soprattutto le forze politiche non sembrano avere un piano per i territori che intendono governare, tendono a scegliere la linea politica adattandosi alla situazione nella speranza, irrealizzabile, di accontentare tutti. Se la politica locale dev'essere al servizio della comunità, non si può pensare di accontentare tutti. Gli speculatori e chi ha avuto troppo finora siano lasciati fuori dal progetto di rivoluzione che si deve costruire per Oristano.
E' dunque necessario un progetto ben preciso per amministrare l'Oristano del cambiamento, senza scendere a compromessi con chi ha ostacolato finora il cambiamento.
Ma quale dovrebbe essere questo progetto? quale dovrebbe essere il suo obiettivo ultimo? E' certamente difficile dare una risposta univoca, ma fra le tante possiamo scegliere questa:
ORISTANO DEV'ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI GLI ALTRI PAESI DELLA PROVINCIA, NON IN CONCORRENZA, MA COLLABORANDO CON QUESTI ULTIMI.
Ciò diventa ancora più importante, se consideriamo che entro breve le province sembrano destinate a sparire.
Non intendiamo dire che Oristano debba contribuire allo spopolamento e all'impoverimento degli altri paesi, bene o male si trova nella loro stessa situazione. La nostra città deve però diventare un punto di riferimento soprattutto nei due ambiti della politica e della cultura. La collaborazione dei paesi della provincia permetterebbe di distribuire a tutti gli effetti positivi dati dalle varie iniziative culturali.
Tanti paesi non troppo lontani (Simaxis, Bauladu, Seneghe, etc.) producono delle iniziative culturali invidiabili e di rilevanza anche considerando il livello italiano. Se esistesse una rete provinciale formata da chi organizza e gestisce queste iniziative, sarebbe più semplice creare un sistema che copra molte parti dell'anno e che riesca a coinvolgere un numero maggiore di visitatori. Naturalmente diventa in questo caso fondamentale l'impegno di Oristano, che è il primo centro della provincia per capacità ricettiva.
E naturalmente soprattutto una rete ristretta formata dai comuni di Oristano, Santa Giusta, Cabras e Nurachi permetterebbe di distribuire e incrementare i benefici derivanti dal turismo e di costruire un sistema razionale di trasporto pubblico urbano integrato.
La nuova amministrazione dunque dovrà collaborare con le altre amministrazioni comunali e cercare di costruire una rete che permetta all'oristanese di risolevvarsi dalla depressione culturale ed economica in cui giace.
dp
citando simaxis, bauladu, seneghe, mi vengono in mente il mraxani rumor fest, il dù festival, il settembre dei poeti.non so se l'articolo si riferisca a tali eventi. premesso che concerti ed eventi musicali in genere, e culturali, non li ritengo prioritari, essendo eventi riguardanti lo spettacolo e le politiche giovanili, eventi di piacere molto spesso, e non elementi vitali e importantissimi (come sono invece, a mio avviso, ad esempio le politiche su occupazione e, per come la penso, politiche sociali-quelle che si rivolgono ai meno ricchi diciamo-); hanno comunque anch'essi importanza sul versante dello svago, e, perchè no, sul versante dell'economia che vi ruota attorno.
RispondiEliminaebbene, è sconcertante vedere come alcuni spazi non vengono sfruttati per organizzare concerti: in tutta la sardegna spesso le amministrazioni comunali organizzano concerti, guadagnandoci, e facendo girare un pò l'economia. a oristano è già troppo se si chiama 1 gruppetto da fuori alla festa dell'arte. del passato io ricordo solo roy paci e gli aretuska.è 1 vergogna,organizzare concerti è semplicissimo, si può puntare facilemnte anche sulle mode del momento, come il reggae, sfruttare la posizione geografica del comune,al centro della sardegna. utilizzare spazi pubblici o strutture pubbliche, facendo pagare un biglietto o con ingresso ad offerta libera. sono iniziative che si fanno ovunque da quando ho 14 anni, ma da quando ho 14 anni ad oristano non si è mai fatto nulla.a parte anna tatangelo,dieci euro, e 5 persone a vederla. e non parlo di goran bregovic (30 euro) o festival dromos. no!parlo di altri gruppi, e sono sicurissimo che i ragazzi oristanesi e della provincia accorrerebbero in massa. che delusione