giovedì 2 febbraio 2012

ORISTANO: L'IMPORTANZA DI UNA CORRETTA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Ancora su Oristano, ancora sul tema dell'aggregazione sociale e dei non luoghi. Abbiamo sinora affrontato il tema dello sport popolare e della necessità di rafforzare i servizi all'istruzione, vediamo ora un punto su cui non possiamo dirci estremamente comepetenti, ma che comunque ci sembra importante tirare in causa. 

Centro storico di Oristano: si noti la caratteristica forma a cuore
Come già ripetuto numerose volte, Oristano è una città di servizi e terziario. In genere le città di questo tipo si evolvono con la nascita di sobborghi residenziali, con villette, annesso giardino eccetera eccetera. Le zone più in questo processo coinvolte sono sicuramente quelle periferiche di Sa Rodia, Cuccur'e Portu e di una parte di Torangius. 

Non possiamo avere la certezza che questa espansione andrà avanti, sia per un'evidente situazione di difficoltà nell'acquisto di case di proprietà, sia perché il calo demografico incombe sulla provincia e anzi, il trend registrato negli anni passati e di uno spopolamento oristanese in favore soprattutto di Santa Giusta e Nurachi. In ogni caso sarebbe bene, in vista delle elezioni, analizzare i rischi che una simile evoluzione urbana, se incontrollata, comporterebbe per la nostra città.

a) Spopolamento e degrado del centro storico. Gli abitanti del centro storico potrebbero ritenere più vantaggioso trasferirsi nei sobborghi residenziali, soprattutto a causa dei problemi e dei fastidi del traffico nel cuore della città. Cio comporterebbe con ogni probabilità un degrado degli edifici storici, forse definitivo e irrecuperabile. Considerando che il centro può essere uno dei punti di forza del fascino oristanese per i turisti, e che già numerosi sono gli edifici sfitti e cadenti, sarebbe necessario agire con incentivi al restauro e con limitazioni al traffico che rendessero desiderabile per gli oristanesi la vita nel centro storico.

b) Aumento delle disparità e della diseguaglianza all'interno della città. L'espansione dei sobborghi residenziali, se non bilanciata da politiche di recupero dei quartieri per così dire popolari, potrebbe portare a una grossa disparità fra i quartieri nell'accesso ai servizi. Si correrebbe inoltre il rischio di trasformare in ghetti quartieri storicamente svantaggiati come Torangius. Sarebbe dunque necessario un intervento di riqualificazione delle aree popolari, che non la condannasse al degrado perenne.

c) Distruzione delle reti di relazione e di solidarietà. In una cittadina di piccole dimensioni come Oristano sono fondamentali le reti di relazioni e di solidarietà, ma l'aumento delle diseguaglianze interne porterebbe probabilmente alla distruzione di queste reti. Va da sé l'importanza di questo sistema per il benessere globale della città, una sua distruzione porterebbe alla fine della comunità oristanese.

Palazzo Sotico. Esempio di
mancata armonizzazione
con gli edifici circostani
d) Espansione non armonizzata con l'identita culturale, storica e architettonica della città. I sobborghi residenziali assumono spesso la caratteristica dell'anonimato. Le cose tendono ad assomigliarsi tutte e ciò può avere ripercussioni negative sulla salute mentale degli abitanti. In ogni caso l'effetto più appariscente è quello di contrasto con lo stile architettonico degli edifici storici. Questo problema si trova in realtà a uno stato assai avanzato, forse il processo è irreversibile: in ogni caso con adeguate politiche si potrebbe riuscire ad armonizzare lo stile architettonico della città, senza però nemmeno cadere nell'anonimato (si pensi che non è impossible nemmeno recuperare palazzo Sotico e adeguarlo ai canoni di piazza Roma, via Dritta e piazza Eleonora). Il problema della disarmonia provocata dai sobborghi residenziali si concretizza nella perdità dell'identità storica, culturale e architettonica della città e dei cittadini. 

Abbiamo dato, con le nostre limitate cognizioni nel campo dell'urbanistica, alcuni spunti alla questione delle politiche urbanistiche che dovrebbe perseguire il comune di Oristano. Certamente è necessario, su questo tema un dibattito più approfondito e che coinvolga professionisti. Ci sarebbero addirittura gli spazi per la creazione di un esperimento innovativo, una collaborazione fra l'amministrazione comunale e la facolta di Architettura e Urbanistica di Alghero, tra le prime in Italia per qualità del servizio.

Pubblichiamo inoltre il link all'interessante inchiesta di FAI e WWF sul consumo del suolo in Italia e  l'allegata immagine  che documenta la cementificazione della provincia di Oristano.

Speriamo che questo dibattito si scateni, per ora vi lasciamo con un brano del film di Nanni Moretti, Caro diario, sui sobborghi di Roma.


dp

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