venerdì 6 giugno 2014

SAGOME - Il NUOVO AVANPOSTO MILITARE SUL LAGO OMODEO

SAGOME - Il NUOVO AVANPOSTO MILITARE SUL LAGO OMODEO
di Gianluigi Deiana


La casta militare italiana ha riorganizzato la logistica sul teatro sardo, dopo la lotta sui radar costieri e dopo la dipartita dei tradizionali referenti politici al ministero della difesa. 
La riorganizzazione della logistica presenta ora il jolly De Gennaro alla presidenza di Finmeccanica, il ministero della difesa al PD, l'inchiesta su Quirra nella sabbia delle "superperizie".


L'ingresso delle forze armate italiane sulle sponde del lago Omodeo, territorio finora esentato da servitù di questo genere, è motivato dalla difficoltà di reperimento di un luogo dove poter fare esercitazioni. La motivazione appare palesemente risibile, cioè falsa. Quindi la vera ragione è evidentemente un'altra, e questa va cercata nella storia precedente dell'occupazione militare nell'isola. 

Il lago Omodeo, bacino di congiunzione del Taloro e del Tirso e ventre idrico della pianura, si presenta non solo per l'immaginario ma anche per la realtà come la via giugulare della geografia interna. Ma si presenta ormai anche come l'epicentro del tracollo demografico del territorio interno. In realtà le sue sponde non hanno una particolare predisposizione per gli esercizi temporanei di tiro a segno: quello che può interessare in termini propriamente militari è l'occupazione in quanto tale, segnare una piccola porzione di territorio oggi per chiudere la partita domani, fra un anno o due.

Gli abitanti, e con essi le autorità comunali, hanno ricevuto l'ordine di sgombero senza preavviso e senza consultazione, per la tradizionale via prefettizia. Salvo qualche meritoria eccezione i deputati sardi tacciono e ovviamente acconsentono. Le sagome crivellate nel campo di tiro parlano in modo più chiaro di loro.


SABATO 7 GIUGNO ALLE ORE 10, AL BIVIO DI GHILARZA SULL'INNESTO CON LA SUPERSTRADA PER NUORO, INIZIA IL SIT IN DI PROTESTA CONTRO LE ESERCITAZIONI.

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