lunedì 17 ottobre 2011

Vacanze romane 1 / 15 Ottobre: considerazioni sugli scontri

Quest'articolo non avrebbe dovuto essere scritto: è in realtà l'ammissione di un fallimento giornalistico personale, dal momento che il 15 ottobre per me è stato uno dei cortei più tranquilli di sempre. Non ho visto in diretta uno scontro, non ho visto i poliziotti se non schierati nelle traverse di via Cavour o al Circo Massimo, ho visto soltanto le vetrine rotte e le macchine incendiate, ma quasi un'ora dopo che tutto era successo, e dalla via Ostiense ho visto levarsi il fumo della camionetta dei carabinieri incendiata a San Giovanni. Per il resto un corteo tranquillissimo, sembrava su Marrulleri, con la gente che ballava dietro i camion dei vari spezzoni. Vorremmo però, pur non avendo assistito in prima persona agli scontri, dare alcuni pareri sulle considerazioni che i grandi media hanno fatto:
  1. E' sbagliato dire che chiunque indossasse un casco e un passamontagna (o una kefiah, o una sciarpa) fosse un membro del black bloc: il passamontagna, inumidito con limone, aceto o malox è un'ottimo rimedio contro gli effetti dei gas lacrimogeni che, come tutti i gas (nobili o meno) colpiscono imparzialmente buoni e cattivi.
  2. Anche il casco può essere uno strumento di autotutela, non si sa mai cosa può succedere né tantomeno le forze dell'ordine si comportano sempre in maniera corretta e dato che picchiano sia chi ha il casco, sia chi non ce l'ha, meglio averlo.

Piccole considerazioni pressoché personali, ma comunque utili, sebbene in una misura minima, per impedire che il perbenismo dei grandi media monopolizzi il dibattito sugli scontri tracciando una linea troppo netta tra buoni e cattivi.

(d.p.)

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