mercoledì 7 dicembre 2011

Cappellacci, gli yacht e una Sardegna diversa

Una nota dell'AGI di ieri riporta le parole del governatore Ugo Cappellacci sulla cosiddetta tassa sugli yacht: "Quella che e' stata presentata come una misura su beni di lusso in concreto rischia di rivelarsi un siluro per la nostra economia e per chi e' ben lontano da situazioni di benessere economico (...) le imbarcazioni si terranno lontane dalle nostre coste con grave danno per il settore turistico da diporto e per tutto l'indotto composto da una moltitudine di medie e piccole aziende. Contemporaneamente si fa un regalo alle economie degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo".
Il ragionamento che fa Cappellacci in parte fila, non c'è dubbio, ma ci chiediamo quale sia l'opportunità politica che l'ha portato a spendersi in parole di fuoco contro questa tassa, senza dedicare la sua attenzione agli altri provvedimenti che colpiranno direttamente (e non indirettamente, come in questo caso) i sardi, o senza menzionare il fatto che le aziende continuerano a chiuedere.
Il suo atteggiamento rispecchia una visione che molto spesso hanno certo di farci condividere (o di inculcarci): una Sardegna che dipenda esclusivamente dal turismo, e che dunque si venda e si lasci stuprare nell'interesse unico del turismo.
E' il caso piuttosto di costruire un'idea diversa della nostra terra, che sappia svilupparsi autonomamente e che sappia preservarsi, senza dover dipendere dagli yacht che ormeggiano nelle calette senza nessun rispetto per fondali e fauna marina.

(d.p.)

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