domenica 4 dicembre 2011

Lacrime e sangue


"Demonio, sì, demonio! Se la terra potesse partorire fecondata da lacrime di femmina, ogni goccia sarebbe un coccodrillo"
W. Shakespeare

Piange il ministro del welfare e magari in privato s'è pure tagliuzzata le vene, smentendo così Mario Monti, che aveva detto che assolutamente no, gli italiani non avrebbero versato lacrime e sangue. Lacrime e sangue che non hanno nulla dell'epicità di quelle promesse da Winston Churchill agli inglesi durante la seconda Guerra Mondiale, lacrime e sangue che sanno più di grossa presa in giro.
Perché le sue lacrime provocano tanto scalpore? Sicuramente perché è facile che vengano considerate lacrime di coccodrillo, eppure non sono in pochi (si può notare dando un'occhiata su facebook) quelli che la credono in buona fede. Quelle lacrime sembrano non tanto quelle di un coccodrillo che ha appena divorato la sua preda, sembrano più quelle di un boia colto da un'improvvisa crisi di coscienza, ma che nonostante ciò finirà la sua vittima, perché tale è il suo dovere. Ecco che quelle lacrime dunque servono a deresponsabilizzarsi, sono come quelle del poliziotto che tentenna di fronte agli ordini però poi lo sgombero lo fa lo stesso. Il ministro Fornero che piange è il soldatino che parte in guerra e sa che non è giusto, e per questo versa tante lacrime sulle ginocchia della mamma, ma lo deve fare: è il suo compito, glielo ordina la patria.
Sembra quasi che pianga per far ricorso agli istinti più mammoni degli italiani: "vedete, piango; non è colpa mia, io lo faccio per voi!".
Non lasciamoci raggirare, non lo fanno per noi, e non lasciamo che le sue lacrime deresponsabilizzatrici diventino un adeguato lubrificante per l'imbroglio finale.

(d.p.)

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