mercoledì 21 novembre 2012

BOICOTTA LE PRIMARIE

Vorrei rivolgere un invito ai nostri venticinque lettori: il 25 novembre andate a farvi una passegiata in montagna, visto che al mare non si può andare. Anzi, no, meglio, sentite cosa potreste fare il 25 novembre: vi sedete davanti al Pc (e non al Pd), aprite Firefox e iniziate a cercare informazioni e opinioni sulla crisi economica globale, sull'epoca che attraversiamo e sulle risposte alle domande che essa ci pone. Cercate su Google "beni comuni", lasciate da parte ogni eventuale richiamo a Italia Bene Comune, e cercate di scoprire di cosa si tratta veramente, al di là dell'uso modaiolo che certi politici fanno di questa locuzione.
Vi informate su cosa succede nella Striscia di Gaza, non solo oggi che c'è l'attacco israeliano, ma ogni giorno che dio manda in terra e su come è vivere con un muro che attraversa la tua terra, sottoposti a un continuo assedio e all'embargo sui beni di prima necessità. 

Il 25 novembre potreste informarvi sulle rivendicazioni dei No Tav e scoprire che un partito che sostiene lo stupro di una montagna, di una valle e di un'intera popolazione sarebbe meglio che non governasse.

Il 25 novembre potreste cercare su google le locuzioni "fiscal compact" e "pareggio di bilancio" e vedere a quale destino i parlamentari del Partito democratico ci hanno condannato, stabilendo la fine dello stato sociale.

Il 25 novembre potreste informarvi sui progetti di riforma della scuola e dell'università di cui il Pd o i suoi predecessori sono stati a vario titolo complici negli ultimi 15 anni e magari capire perché non è davvero il caso che un partito così scellerato controlli il ministero dell'istruzione.

Il 25 novembre potreste fare qualsiasi cosa, ma vi invitiamo con tutto il nostro cuore a non cadere nell'inganno del Partito democratico e dei suoi alleati: non partecipate alle primarie farsa, non legittimiamo chi ha votato ogni singolo provvedimento adottato dal governo Monti che ha sempre fatto gli interessi delle banche e del capitale finanziario e non dei dei lavoratori, dei precari e degli studenti.

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