domenica 28 aprile 2013

NON SARA' UN GOVERNO BALNEARE

Il governo Letta non durerà il tempo di un'estate, come succedeva nella prima repubblica, e anche se non dovesse superare settembre segnerà il nostro destino politico. 

E' un segno inequivocabile di questi tempi in cui la democrazia il popolo ce l'ha solo nel nome. La classe dirigente del paese, formata da politici, professori, capitani d'industria e finanzieri ha scritto il nostro futuro. Pd e Pdl rappresentano gli stessi identici interessi, questa ne è la prova, ma ciò non vuol dire per niente che non esistono più destra e sinistra, anzi dimostra soprattutto che la destra esiste ed è più forte che mai. 


Un primo chiaro segno della salute della destra e dei capitalisti è il fatto che in tutta Europa si continua a rispondere alla crisi con il neoliberismo e l'austerità. Ce n'è però un secondo, meno chiaro ma forse più eloquente: la maggior parte delle persone che subiscono queste politiche non riconoscono questo fatto come un problema politico (e perciò risolvibile), ma lo vivono come se fosse una catastrofe naturale inarginabile.

Se la il debito, la precarietà e la speculazione vengono considerate catastrofi naturali -sebbene siano il centro di ogni problema politico del nostro tempo- allora si considera politica quello che in realtà è gossip come la possibile squadra del governo Letta, le tattiche fallimentari di Bersani, i processi di Berlusconi, etc. Tutto il discorso politico degli ultimi vent'anni è gossip. 

L'M5S è un personaggio ambiguo in questo sceneggiato dell'assurdo, ma consapevolmente o no dimostra la proprio organicità al sistema di potere che regge l'Italia e l'Europa mediterranea. E' un crogiuolo di idee e posizioni politiche, ma nel marasma generale emergono posizioni riconducibili a un neoliberismo e un individualismo alla Tatcher e alla Reagan. Beppe Grillo ha dichiarato più volte che l'M5S ha il grande merito di aver funzionato da argine per impedire lo sbarco di forze come Alba Dorata in Italia: a parte che tra fascisti, post-fascisti e neofascisti non siamo messi molto meglio
della Grecia a prescindere da Alba Doratano; inoltre come hanno dimostrato già ampiamente i Wu Ming e Giuliano Santoro su Giap l'M5S per sua stessa natura è un partito che non vuole cambiare il sistema, ma semplicemente rinnovare la classe dirigente del Paese: sostituire i vecchi padroni, con dei cittadini che diventeranno padroni a loro volta prima o poi.


La destra, dicevamo, è in gran salute e stravince. Se vogliamo fermarli, dobbiamo smascherare il gossip e ridare a quelli che oggi consideriamo eventi naturali catastrofici la loro intrinseca
politicità.


(D.P.)

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